(Italiano) Che fine fanno le sneakers non più usate?

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Che fine fanno le sneakers non più usate? Lo smaltimento delle scarpe in generale e sportive in particolare non è cosa da poco se pensiamo ai milioni di paia ai piedi delle persone in tutto il mondo. Dei 24,2 miliardi di paia di scarpe prodotte a livello globale ogni anno, gli esperti dicono che la maggior parte di esse finisce in una discarica o in un inceneritore, perché semplicemente ci sono troppe scarpe e non abbastanza soluzioni di riciclaggio.Che fine fanno le sneakers non più usate? Lo smaltimento delle scarpe in generale e sportive in particolare non è cosa da poco se pensiamo ai milioni di paia ai piedi delle persone in tutto il mondo. Dei 24,2 miliardi di paia di scarpe prodotte a livello globale ogni anno, gli esperti dicono che la maggior parte di esse finisce in una discarica o in un inceneritore, perché semplicemente ci sono troppe scarpe e non abbastanza soluzioni di riciclaggio.

Dunque una volta che hanno fatto il loro tempo dove buttarle? Mentre i materiali naturali si decompongono rapidamente (il cotone impiega circa sei mesi mentre la pelle richiede dai 20 ai 40 anni), la maggior parte delle nostre scarpe contiene componenti a base di plastica che durano molto, molto più a lungo. “Il PVC e l’EVA rappresentano circa il 35% di tutti i materiali delle scarpe, a livello globale”, spiega Sahadat Hossain, direttore del Solid Waste Institute for Sustainability presso l’Università del Texas ad Arlington in un intervento su Fashionista. “Possono impiegare fino a 1.000 anni per decomporsi”. Naturalmente, questo è tutto teorico, aggiunge. Nelle discariche moderne, rivestite di plastica e poi sigillate, le nostre scarpe rimangono intatte “per tutto il tempo che puoi immaginare”. Gettarle nell’indifferenziata sarebbe un errore sia perchè le scarpe possono far uscire metalli pesanti e altre sostanze chimiche tossiche, sia perchè la gomma della suola in particolare, è qualcosa di altamente riciclabile.

L’ideale è dare nuova vita. Come? Esistono diversi progetti di smaltimento, in negozi appositi, associazioni, palestre come quelli che aderiscono al progetto italiano esosport, unico anche in Europa e che attraverso una mappa interattiva permette di scoprire capillarmente in Italia dove lasciarle per una seconda vita fatta di creazione o la riqualificazione di parchi giochi, realizzati con la pavimentazione antitrauma realizzata appunto con la gomma o di piste di atletica leggera.

Ma non è tutto: sempre più consapevoli che la responsabilità sociale è un valore importante anche nel rapporto con il consumatore sono molte le aziende che promuovono l’economia circolare, in cui le risorse vengono riutilizzate continuamente senza sprechi, in relazione proprio alle scarpe. Si parla da anni di sharing economy, ora da tema di nicchia, è diventato sempre più importante e il 2021, secondo i report mondiali di previsioni, guiderà i cambiamenti sociali.

Il programma Reuse a Shoe di Nike, attivo dal 1993, ricicla le scarpe da ginnastica usurate di qualsiasi marca. Finora hanno processato 33 milioni di paia di scarpe. Dopo aver separato le scarpe in pelle, schiuma, plastica e gomma, i pezzi vengono smerigliati e riutilizzati come superfici per parchi giochi, track top, imbottiture per tappeti e persino nuovi articoli Nike, come forse le suole delle Air Jordan tanto di moda. Il nuovo materiale ha un nome Nike Grind. Sul sito Nike la mappa dei negozi dove lasciarle.

Non solo: come si legge nel report 2021 di Trend Hunter, il passo ulteriore è un altro: realizzare scarpe che sono all’origine di materiali biodegradabili.

Adidas sta testando dal 2019 il prodotto Ultraboost DNA Loop, una sneaker che può essere riciclata alla fine del suo ciclo di vita e trasformata in una nuova scarpa: è interamente realizzata in un materiale – poliuretano termoplastico (TPU) – ed è assemblata utilizzando il calore anziché la colla, ciò significa che possono essere restituite all’Adidas una volta consumate e trasformate in nuove scarpe da ginnastica. Nel 2021 saranno messe sul mercato. Esistono poi, da marchi più piccoli specializzati nella corsa come On Running degli abbonamenti a scarpe da corsa per avviare un sistema a circuito chiuso. Il marchio francese Salomon ha creato punti di raccolta locali per la sua prima scarpa da corsa completamente riciclabile, la Index.01 (le scarpe verranno lavate e smontate lì in modo che i materiali possano essere riciclati localmente in nuovi tessuti o pellet di plastica per realizzare altre calzature ad alte prestazioni come scarponi da sci). C’è anche un progetto di risuola con laa mescola Vibram N-OIL , l’innovativa soluzione  pensata per offrire un’alternativa green nel mondo footwear: la gomma è realizzata per oltre 90% di materiali naturali e i pigmenti utilizzati per le colorazioni sono al 100% naturali e provengono da piante e da scarti agricoli biologici.

In attesa che tutto questo si diffonda, il consiglio più semplice è donare scarpe usate. “Consumato per te non significa necessariamente esausto per qualcun altro”, dice Tiffany Fuller del Dipartimento di igiene della città di New York.

Secondo l’American Apparel and Footwear Association, acquistiamo più di sette paia di scarpe all’anno, l’equivalente di un nuovo paio ogni sette settimane. Questo significa che, tranne eccezioni, la maggior parte delle nostre scarpe non ha mai veramente la possibilità di usurarsi. E il riutilizzo per gli altri è meglio del riciclaggio.

Donando, le scarpe probabilmente troveranno la loro strada verso i paesi emergenti (le organizzazioni benefiche vendono circa il 25% di ciò che doniamo a livello locale ed esportano il resto), alcune delle quali vantano un fiorente mercato di calzature usurate e persino ricondizionate. “Alcuni di loro vengono lavati e puliti e, se necessario, il tacco viene sostituito”, spiega Steven Bethell, fondatore di Bank & Vogue, un broker globale di abbigliamento usato. In Guatemala c’è un impianto per la pulizia delle scarpe da ginnastica, dice Bethell, mentre in Pakistan le scarpe eleganti da uomo vengono risuolate in grandi impianti di riciclaggio. Se ti stai chiedendo se le tue scarpe sono adatte per essere indossate, il consiglio di Bethell fa eco a quello di Fuller: “In caso di dubbio, fai una donazione”.

Non tutte le calzature troveranno una nuova casa nei paesi in via di sviluppo sono pieni fino all’orlo delle nostre vecchie cose. “L’offerta è maggiore della domanda”, afferma Liz Ricketts, co-fondatrice della OR Foundation, un’organizzazione no profit che lavora con l’industria dell’usato in Ghana. In Ghana, dice, fino al 40% degli indumenti importati dall’Occidente viene direttamente messo in discarica o bruciato. Sospetta che la percentuale sia ancora più alta con le calzature.

Le scarpe da ginnastica (sia da uomo che da donna), le scarpe da calcio e le scarpe eleganti da uomo sono le più richieste nel commercio internazionale dell’usato e sono buone opzioni per donare.
Se le tue scarpe sono davvero battute e non riesci a capire qualcun altro che le ami – una buona regola pratica è che se le tomaie sono ancora in buone condizioni, la scarpa può avere una seconda vita – gettale in un cestino invece che nella spazzatura.

Il programma Reuse a Shoe di Nike, attivo dal 1993, ricicla le scarpe da ginnastica usurate di qualsiasi marca. Finora hanno processato 33 milioni di paia di scarpe. Dopo aver separato le scarpe in pelle, schiuma, plastica e gomma, i pezzi vengono smerigliati e riutilizzati come superfici per parchi giochi, track top, imbottiture per tappeti e persino nuovi articoli Nike, come forse le suole delle tue Air Jordan. Puoi entrare in azione lasciando le scarpe nei negozi Nike e Converse Factory partecipanti.

Adidas sta testando il prodotto Ultraboost DNA Loop, una sneaker che può essere riciclata alla fine del suo ciclo di vita e trasformata in una nuova scarpa, in vista di un lancio più ampio del prodotto nel 2021. Vengono lanciati marchi più piccoli specializzati nella corsa come On Running abbonamento a servizi di scarpe da corsa per avviare il passaggio a un sistema di abbonamento a circuito chiuso e il marchio francese Salomon ha creato punti di raccolta locali per la sua prima scarpa da corsa completamente riciclabile, la Index.01 (le scarpe verranno lavate e smontate lì in modo che i materiali possano essere riciclati localmente in nuovi tessuti o pellet di plastica per realizzare altre calzature ad alte prestazioni come scarponi da sci).

 

Se il corridore circolare è qualcosa su cui basarsi, il 2021 ci vedrà aumentare la velocità verso un’economia più sostenibile.

 

Alessandra Magliaro

Fonte: ansa.it