Tra le scarpe sportive più tecniche – non semplici sneakers, per capirci – le scarpe da calcio sono tra le più vendute, essendo il calcio uno degli sport più praticati del pianeta, se non il più praticato. Ovviamente sono scarpe che si possono usare solo per giocare a calcio, dato la loro particolarità, e di certo non con un paio di jeans e camicia come si può fare invece con delle scarpe da corsa o delle scarpe da basket. Proprio per questo aspetto così tecnico, le scarpe da calcio si sono evolute negli ultimi 100 anni in maniera significativa. Seguire l’evoluzione delle scarpe da calcio vuol dire seguire l’evoluzione della tecnologia sportiva nel campo delle calzature. Una storia che parte in realtà da molto lontano. Molto prima del ‘900. Ad esempio queste scarpe da calcio sono molto simili a quelle che si usavano nel 1500, ai tempi di Enrico VIII d’Inghilterra.
Queste scarpe servivano appositamente per giocare nei giardini reali inglesi, dove il calcio era praticato. Anche se il pallone era molto diverso da quello che usiamo oggi. Infatti il calcio si è diffuso prima nel Regno Unito, poi nel resto del mondo: sono stati gli inglesi i primi a farne uno sport vero e proprio. Nell’800, con la diffusione del calcio – in attesa della sua esplosione come fenomeno nel 1900 – le scarpe subirono lente evoluzioni.
Una grande svolta si ha a metà del secolo, quando nel 1949 un certo Adolf Dassler, brevetta i tacchetti di gomma regolabili e svitabili. Esistevano già da secoli, come abbiamo visto, scarpette con i tacchetti, ma è solo nel 1954 che l’invenzione di Dassler rivoluzione il mondo delle scarpe sportive e presenta le vere prime scarpe da calcio. Il signor Dessler, tedesco, aveva un soprannome: “Adi”. Se unite il suo nomignolo all’inizio del suo cognome verrà fuori il marchio che Dessler decise di usare per la sua impresa di calzature.
Ai mondiali del 1954 quindi le scarpe da calcio fanno la loro prima ufficiale apparizione. Da qui in poi parte la rivoluzione nel settore. Nel 1977 in Italia vengono prodotte le prime scarpe da calcio colorate (ora sono la norma, mentre prima erano tutte o nere o marrone cuoio). Negli anni ’90 una multinazionale americana debutta nel settore, dando ovviamente un contributo significativo all’evoluzione della scarpa, sia per la parte estetica sia per la parte più tecnica, funzionale. Quelle da calcio infatti sono scarpe che devono aderire bene al terreno, ma che devono consentire anche un buon controllo del pallone. Per quanto belle – e i calciatori ci tengono all’estetica, come sappiamo – è fondamentale che siano perfette dal punto di vista tecnico.
Le scarpe di oggi offrono tutto questo. Ma l’importanza dell’evoluzione tecnologia si era capita già nel 1954: infatti a quei mondiali la nazionale tedesca, che calzava le nuove scarpe da calcio, riuscì in finale a passare a uno 0-2 a uno 3-2, vincendo i mondiali. Quella partita storica è ricordata come “il miracolo di Berna”. I tedeschi vinsero una partita che sembrava ormai persa. E forse proprio grazie a quelle scarpe da calcio, superiori a quelle degli avversari, che permettevano un ottimo controllo del pallone.