La lotta, il pugilato e la scherma con pali o bastoni erano gli sport maschili preferiti dagli antichi egizi. Veniva praticata anche l’atletica: corsa individuale o di gruppo, salto in alto e salto in lungo, sollevamento pesi. In tempi molto antichi si svolsero a Menfi gare di lancio del giavellotto o di lotta. Il faraone stesso assisteva alle competizioni più importanti e premiava i vincitori.
Sulle pareti delle tombe dell’Antico e del Medio Regno hanno trovato scene di lotta tra barcaioli. Le armi erano i pali con cui manovravano le barche. I barcaioli situati a prua tentavano di spingere e di far cadere in acqua gli avversari, mentre quelli a poppa controllavano l’imbarcazione.
Anche la pesca, come la caccia, era uno sport comune in Egitto e veniva praticata in zone paludose dalle acque superficiali, di solito dai principi e dai membri dell’aristocrazia. Oltre alla caccia agli uccelli con una specie di boomerang, si praticava quella agli ippopotami, ai leoni e ai leopardi.
Uno sport molto popolare era il nuoto; un altro sport acquatico era costituito dalle regate. Dalla caccia derivarono l’equitazione e il tiro con l’arco, che si praticava anche come sport.
Lo sport era praticato anche dalle donne: danze acrobatiche, a carattere spesso religioso e difficili giochi di equilibrio con le palle erano i principali passatempi femminili.
Gli egizi conoscevano le piroette e vari movimenti del balletto.