Oggi le scarpe sportive hanno superato i confini che le relegavano alla pratica sportiva ed invadono le strade di tutte le città, ma quando sono apparse la prima volta?
Già all’epoca degli antichi Greci, gli atleti durante le Olimpiadi indossavano delle particolari calzature prodotte da artigiani locali, che li avrebbero aiutati nei loro esercizi fisici. Spalmarsi la pianta del piede, a scopo protettivo, con del lattice ricavato dall’incisione della corteccia di caucciù era invece un’abitudine degli indiani.
La prima scarpa sportiva arrivò nel 1850 dall’Inghilterra, con l’uso di una suola di gomma e il resto della tomaia in tela: si chiamava Plimsoll, perché sui fianchi aveva una striscia di gomma bianca che ricordava vagamente la linea di galleggiamento (ideata da Samuel Plimsoll) disegnata sulle fiancate delle navi per evidenziarne i limiti di sicurezza del carico, ma quando sbarcò negli USA prese però il nome di Sneakers, nome che ancora oggi indica questo modello di calzatura sportiva.
Nel novecento la calzatura sportiva ebbe un’evoluzione strabiliante. Nacque una linea di scarpe per ogni sport, si pensi all’atletica leggera ed alla varietà di calzature progettate appositamente per ogni disciplina. In seguito, con l’aumentare dei praticanti, si rese necessaria anche un’evoluzione “tecnica” della calzatura. Le statistiche americane riportano che negli anni ottanta circa 30 milioni di persone praticavano regolarmente il jogging, dato questo, che fece emergere numerosi casi di infortuni da allenamento, inducendo numerose aziende di settore ad aprire centri di ricerca sviluppare scarpe sempre migliori, sia sotto il punto di vista dei materiali, sia della tecnologia utilizzata per la produzione.
Oggi la calzatura sportiva fa tendenza, influenzando le mode e addirittura i gusti della gente e perfino la produzione delle scarpe normali. Basta entrare in un negozio per accorgersi della gran varietà di modelli disponibili per singole categorie, con un gran numero di accessori, sistemi d’ammortizzamento, di colori.